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Divieto UE dei gel unghie contenenti TPO e DMTA in vigore dal 1° settembre 2025

Di seguito un inquadramento tecnico-giuridico, con lessico e impostazione forense, sul divieto UE dei gel unghie contenenti TPO e DMTA in vigore dal 1° settembre 2025, con analisi di ragioni, ambito applicativo, obblighi di filiera (fornitori, saloni, distributori) e cautele operative (gestione scorte, alternative, responsabilità).


1) Perché le sostanze TPO e DMTA sono state vietate

  • Classificazione di pericolo: i fotoiniziatori TPO (diphenyl(2,4,6-trimethylbenzoyl)phosphine oxide; sinonimi commerciali: Lucirin TPO, BAPO-derivati affini) e DMTA (impiegato come accelerante/ammina aromatica; denominazioni affini in letteratura: dimethyl-p-toluidine, 4-dimethylaminotoluene) sono stati ricondotti a categorie CMR e/o a profili tossicologici incompatibili con l’uso cosmetico, in particolare per tossicità riproduttiva e cancerogenicità/genotossicità, oltre a rischi cutanei/oculari in caso di esposizione professionale.

  • Meccanismo giuridico: la classificazione CLP ha determinato l’inserimento in Allegato II (sostanze vietate) del Regolamento cosmetici, eliminando le precedenti deroghe d’uso come fotoiniziatori nei prodotti UV/LED gel. Ne discende il divieto assoluto in cosmetici immessi o messi a disposizione sul mercato UE.


2) Cosa prevede il divieto dal 1° settembre 2025

  • Illecito oggettivo: dal 1/9/2025 è vietato:

    • immettere sul mercato (prima immissione nella catena commerciale UE),

    • mettere a disposizione sul mercato (qualsiasi fornitura, a titolo oneroso o gratuito, inclusa la vendita di stock preesistente).

  • Assenza di “sell-off”: scaditi gli eventuali periodi transitori, non è consentita alcuna coda di smaltimento delle giacenze; i prodotti residui sono non conformi.

  • Divieto d’uso professionale: l’impiego in salone di cosmetici non conformi integra violazione della normativa cosmetica e delle regole su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con possibili sanzioni amministrative e responsabilità civili.


3) Obblighi per fornitori, saloni e consumatori

a) Responsabile del prodotto / Fabbricante / Importatore

  • Conformità: cessare qualsiasi fornitura di prodotti contenenti TPO/DMTA; aggiornare il PIF (Product Information File), la notifica CPNP, l’etichettatura e le SDS.

  • Misure correttive: attivare ritiro e, se del caso, richiamo; cooperare con le Autorità competenti (segnalazioni, Safety Gate) e dimostrare la tracciabilità (lotti, clienti, destinazioni).

  • Informazione: comunicare a distributori e clienti professionali istruzioni vincolanti su cessazione d’uso, restituzione/ritiro e smaltimento.

b) Distributori / Grossisti / E-commerce

  • Diligenza qualificata: bloccare vendite/offerte, rimuovere inserzioni, segregare stock, verificare INCI e documentazione di conformità; rifiutare prodotti privi di aggiornamento PIF/CPNP.

  • Cooperazione: facilitare ritiro/recall e rimborsare/riaccreditare i clienti professionali secondo le condizioni di non conformità.

c) Saloni / Onicotecnici

  • Divieto d’uso: immediata cessazione dell’impiego di gel con TPO/DMTA; isolamento dei lotti e restituzione al fornitore secondo le istruzioni di ritiro.

  • Valutazione del rischio: aggiornare il DUVRI/valutazione dei rischi e le schede di sicurezza interne; formare il personale sulle nuove procedure e sull’uso di alternative conformi.

  • Responsabilità: l’uso di prodotti vietati espone a sanzioni e a responsabilità per danni a cliente/lavoratore (illecito civile; profili assicurativi).

d) Consumatori

  • Stop all’uso: interrompere l’applicazione dei prodotti interessati; non rivendere o cedere.

  • Restituzione: chiedere a negozio/fornitore istruzioni per restituzione o rimborso; in mancanza, rivolgersi a sportelli consumatori/autorità locali.

  • Smaltimento: ove non sia possibile la restituzione, conferire i residui come rifiuti speciali/ domestici pericolosi presso isole ecologiche/centri comunali; non disperdere nel lavandino.


4) Cosa devo fare ora con i prodotti che possiedo (checklist operativa)

Per saloni e distributori

  1. Audit inventariale: estrarre elenchi lotti e fornitori; controllare INCI e SDS per TPO/DMTA e sinonimi (p.es. diphenyl(2,4,6-trimethylbenzoyl)phosphine oxide, dimethyl-p-toluidine/4-dimethylaminotoluene).

  2. Segregazione fisica: etichettare “NON CONFORME – NON UTILIZZARE”; evitare miscelazioni o decantazioni.

  3. Contatto fornitore: richiedere procedure di ritiro, note di accredito e moduli; pretendere dichiarazione di conformità aggiornata per le linee sostitutive.

  4. Smaltimento: se il ritiro non è attivato, gestire come rifiuto speciale tramite operatore autorizzato (EER idoneo; formulario e registro ove dovuti).

  5. Compliance documentale: aggiornare manuale qualità, valutazione rischi, istruzioni operative; formazione del personale e cartellonistica in laboratorio.

Per consumatori

  1. Controllo etichetta: verificare INCI; in dubbio, contattare il marchio con foto del lotto.

  2. Restituzione/ rimborso: attivare il reso presso il punto vendita/online; conservare scontrino/fattura.

  3. Smaltimento sicuro: in alternativa al reso, utilizzare il centro comunale; evitare uso residui o cessione a terzi.


5) Impatto sul settore estetico e alternative conformi

  • Filiera: riallineamento formulativo di gel UV/LED con fotoiniziatori alternativi e sistemi amine-free o con ammine non CMR; revisione curve di polimerizzazione e lampade (spettri/irradianze) per garantire polimerizzazione completa e ridurre sensibilizzazioni.

  • Controlli d’ingresso: saloni e retailer dovranno richiedere dichiarazioni di conformità, INCI aggiornati, SDS e PIF on-demand; vietate “riformulazioni” non notificate.

  • Formazione tecnica: adattamento dei protocolli (primer, base, top, tempi di esposizione) alle nuove chimiche; monitoraggio di reazioni avverse e registro interno SAE (eventi indesiderabili).

  • Comunicazione al cliente: trasparenza su nuove linee e motivazioni di sicurezza; aggiornamento consensi informati per trattamenti.

Nota operativa: evitare elenchi “positivi” di singoli fotoiniziatori; la conformità si verifica per prodotto finito rispetto agli Allegati del regolamento cosmetici, alla notifica CPNP e alla documentazione del responsabile.


6) Profili di responsabilità e sanzioni (sintesi)

  • Amministrative: per immissione/messa a disposizione/uso di cosmetici vietati; aggravanti per persistenza dopo diffida/controllo.

  • Civili: risarcimento per danni da prodotto non conforme (clienti/lavoratori); regresso lungo la filiera.

  • Penali (ipotesi limite): condotte fraudolente, etichettature mendaci, elusione dei provvedimenti dell’Autorità.

  • Contrattuali: risoluzione/indennizzo nei rapporti B2B per aliud pro alio o non conformità.


7) FAQ operative

Posso terminare i barattoli già aperti in salone?
No: il divieto riguarda anche la messa a disposizione/uso; i prodotti vanno ritirati e/o smaltiti secondo le istruzioni.

Il fornitore è obbligato a ritirare e rimborsare?
Sì, deve attivare misure correttive (ritiro/recall) per i prodotti non conformi. In mancanza, si profilano responsabilità e tutela contrattuale del cliente professionale/consumatore.

Le lampade UV/LED vanno cambiate?
Non per il divieto in sé, ma l’abbinamento con nuovi sistemi fotoiniziatori può richiedere verifica tecnica (spettro/potenza/tempi).

Posso vendere all’estero extra-UE lo stock residuo?
L’operazione è comunque a rischio elevato (divieti locali, responsabilità da esportazione di prodotto pericoloso) e contrasta con il dovere di diligenza; si raccomanda smaltimento o resituzione.


Conclusioni

Dal 1° settembre 2025 i gel unghie con TPO e DMTA sono vietati in UE: è illecito immettere, mettere a disposizione e utilizzare tali cosmetici. I fornitori devono attivare ritiro/recall e aggiornare la documentazione di prodotto; saloni e distributori devono sospendere l’uso/vendita, gestire le scorte in sicurezza e migrare verso formulazioni alternative conformi; i consumatori devono interrompere l’uso e procedere a reso o smaltimento sicuro. Un approccio documentale e prudenziale lungo la filiera riduce il rischio sanzionatorio e tutela la salute degli utenti e degli operatori.

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