Ufficio Stampa

Wind Telecomunicazioni spa, condannata a risarcire 6000 € circa

ADICU: “Giusto riconoscimento di una pratica scorretta perpetuata per ben 2 anni”

Il Corecom Lazio ha deliberato la condanna della società Wind Telecomunicazioni spa al risarcimento di circa 6000 € più spese di procedura per mancata attivazione della linea internet e dei servizi richiesti a un cittadino che si è rivolta ad ADICU aps.

Nell’anno 2013 il cliente chiede l’attivazione del servizio Adsl sulla propria utenza fissa, ma dopo alcuni mesi, non essendo ancora stato attivato il servizio, decide di recarsi in un centro d’assistenza Wind dove gli viene garantito che a breve sarebbe stato possibile accedere a tutti i servizi richiesti.

Il tempo passa e nonostante le ripetute telefonate ai call center liquidate da un “le faremo sapere”, i tecnici Wind richiesti per la risoluzione del problema non vengono inviati per un sopralluogo. Contestando le fatture addebitate da Wind per un servizio mai effettivamente fruito, il cliente inoltra numerosi reclami a Wind che tuttavia non vengono accolti “per genericità della richiesta e la mancanza di tecnici a domicilio”.

Scardinata la difensiva della società telefonica basata sulla genericità delle richieste che peraltro sono presenti sulla carta dei servizi, il Corecom del Lazio ha valutato l’assenza di informazione dell’utente circa la modalità alternativa adottata per la fruizione del servizio e quindi la mancata comunicazione della carenza dei tecnici Wind disponibili, oltre che l’ingiustificata richiesta di pagamento delle fatture.

Il Corecom ha così stabilito un indennizzo al cliente pari a 6000 € circa per la mancata attivazione del servizio (la Carta del cliente rete fissa di Wind), per mancata risposta ai reclami e per le spese di procedura.

“Siamo soddisfatti che finalmente sia stato giustamente riconosciuto il ristoro al nostro assistito oltre che un’indennizzo per una pratica scorretta perpetuata per ben due anni – dichiara Camillo Bernardini, Presidente Nazionale di ADICU aps. La totale assenza di coerenza tra quanto riferito dai call center di assistenza della Wind e quanto accertato dai Corecom Lazio ha consentito il rigetto delle opposizioni presentate dalla società telefonica che invece è tenuta a fornire il servizio richiesto al proprio cliente e informarlo in caso di cambiamento delle modalità contrattuali”.


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