COMUNICATO STAMPA – GrandLand X Diesel 1.5 BlueHDi 130: ADICU aps segnala all’AGCM
Nel corso dell’anno 2017 il gruppo PSA, che comprende i marchi Opel – Peugeot- Citroen, società oggi soggette a direzione e coordinamento di Stellantis NV, lanciava le nuove motorizzazioni Diesel 1.5 BlueHDI 100 e 130 cv.
Pubblicizzate come motorizzazioni dalle alte prestazioni e consumi ed emissioni ridotti, “…sempre più orientato verso una mobilità sostenibile, Groupe PSA ha fatto delle tecnologie pulite un asse strategico della politica R&S e dell’offensiva commerciale, come testimoniano le nuove motorizzazioni Diesel presentate oggi, già in linea con la futura regolamentazione Euro6”. In particolare, secondo il lancio del 2017, sarebbe stato rispettato un fattore di conformità RDE di 1,5 invece del 2,1 richiesto per le emissioni di NOx, con tre anni di anticipo sulla regolamentazione.
Della nuova motorizzazione Diesel 1.5 BlueHDi 130 ne venivano esaltate le caratteristiche di progettazione:
Primo motore sviluppato con un’ingegneria 100% digitale che permette di:
– Ridurre il time to market: diminuzione del numero di prototipi necessari (da 100 a 7 prototipi) e del tempo di sviluppo;
– Garantire un funzionamento eccezionale: lo sviluppo digitale permette di simulare molteplici condizioni di utilizzo.
Il sistema Distribuzione
Il motore adotta un doppio albero a camme tubolare in testa con camme riportate e distribuzione a cinghia dentata. Gli alberi a camme sono collegati da una catena. Proprio questo componente ha rivelato un grado di fragilità realmente eccessivo che ha fatto ipotizzare un difetto di progettazione. Si è rivelato in moltissimi casi la rottura della catena di distribuzione degli alberi a camme in motori con bassissimo chilometraggio, inferiore ai 70000 Km, in alcuni casi inferiore a 40000 Km.
Molti utenti in questi anni stanno riscontrando questa problematica ed il “difetto” si presenta all’improvviso senza alcun segnale. In tutti i casi l’auto perde potenza fino a spegnersi e non ripartire più. Alcuni hanno segnalato che il problema si è verificato in autostrada alla velocità di 100 km/h ci.a., con gravissimo pericolo per l’incolumità delle persone. Nella quasi totalità dei casi, la rottura della catena dell’albero a camme porta lo sfasamento dell’impianto di distribuzione con piegamento/rottura delle aste delle valvole, rottura del tenditore della catena, con infiltrazione nelle altre componenti meccaniche di parti metalliche, fino alla rottura dei pistoni e bielle e compromissione totale del motore. ln tutti i casi sul quadro dell’autovettura non si accende alcuna spia di errore o anomalia, e solo successivamente alla rottura si trasforma in una spia di errore generico al motore con richiesta di intervento immediato.
Alcuni utenti hanno significato la necessità, consigliata dall’officine, della sostituzione dell’intero motore.
Tale difetto è stato evidenziato nella motorizzazione denominata DV5 YH01, prodotta dall’anno 2017 fino al 2023. Per la riparazione del guasto, anche se l’autovettura è in garanzia, l’intervento solo in alcuni sporadici casi è stato gratuito per il consumatore, in quanto le officine ufficiali, in assenza di un richiamo ufficiale della casa madre, tendono a non riconoscere la gratuità dell’intervento. Intervento, che se non risolto definitivamente, si ripresenta, giacché, la problematica si ripropone periodicamente e scaduta la predetta garanzia, l’utente dovrà supportare spese molto rilevanti, fino alla sostituzione completa del motore.
Nel dicembre 2023, i concessionari dei marchi Citroën, DS, Opel e Peugeot hanno ricevuto una comunicazione tecnica che dichiara: “Il lavoro di ricerca e le prove meccaniche condotte hanno dimostrato che l’utilizzo di un olio motore specifico ha avuto un impatto positivo sull’affidabilità dei motori DV5R prodotti prima di febbraio 2023.” Tuttavia, tale comunicazione non è giunta ai consumatori, con la conseguenza che tutte le vetture non ancora portate per la manutenzione ordinaria non hanno potuto realizzare tale sostituzione di lubrificante con evidenti conseguenze. Sempre nel 2023 il Gruppo Stellantis ha apportato una modifica significativa alla catena di distribuzione e delle altri parti meccaniche interessate, sostituendo la catena con una di dimensioni maggiori, il che ha comportato la realizzazione di un nuovo castelletto della distribuzione per consentire l’alloggiamento della catena e ingranaggi di maggiori dimensioni.
Solo nel 2024 però si è avuta notizia, da parte della stampa specializzata di una comunicazione da parte delle sole case Peugeot e Citroen in Francia ai proprietari di circa 760.000 auto con motorizzazione Diesel 1.5 BlueHDi 130, prodotte dal gennaio 2018 al 31 dicembre 2021, per l’intervento di sostituzione e modernizzazione dell’intero impianto di distribuzione. Ad oggi, non è stata portata a conoscenza dei consumatori l’esatta portata del difetto e nessun richiamo ufficiale da parte della casa madre è stato comunicato agli utenti. Numerosi sono i forum dei proprietari di tali veicoli che manifestano il loro malcontento non solo per il difetto in sé del prodotto, ma soprattutto per il mancato richiamo da parte del produttore in un caso così evidente di vizio di progettazione e di produzione. Si tratta di una problematica ben nota alla casa madre e di cui è rimasto vittima non soltanto, in modo isolato e accidentale, il singolo acquirente ma una pluralità di compratori in diverse sedi site nel territorio nazionale ed europeo. Non è ancora noto se le riparazioni al sistema sono completamente in garanzia, posto che secondo le indicazioni del produttore la catena di distribuzione dovrebbe avere una durata media tra i 150.000 e i 170.000 Km, con l’indicazione della sua sostituzione entro tale chilometraggio.
Anche le vetture la cui garanzia triennale o fino a 100.000 Km risulta scaduta dovrebbero essere in garanzia, ma la posizione della casa madre è tale da considerare la scadenza triennale come impeditiva di qualsiasi protezione. Le auto interessate dal 2017 al 2023 non sono più coperte al 100% già dopo qualche anno. E per questo in Francia è in atto la protesta degli automobilisti. Raccolta e rilanciata da migliaia di consumatori che chiedono una garanzia del 100% sui guasti dovuti al sistema di distribuzione sulle auto con meno di cinque anni o con meno di 150.000 km.
Migliaia di automobilisti sono rimasti coinvolti anche in Italia. Sono stati addirittura creati gruppi su Facebook. Citiamo i gruppi italiani “Opel Grandland Club Italia”, “Opel Grandland x Italia”, i francesi “Motore 1L5 blu HDi psa” (1.700 iscritti) e “Stellantis PSA motore 1.5 BLUEHDI alberi a camme a catena spezzata HS” (più di 8.000 iscritti) e. Il sig. Smaël Sebille, amministratore e cofondatore di quest’ultimo gruppo, ha pubblicato online un modulo di registrazione per raccogliere dei dossier, in vista di un’azione legale. Ne ha collezionati 67 in un solo giorno. A metà dicembre erano oltre 200. L’amministratore del gruppo vuole raggiungere i 2.000 fascicoli prima di procedere contro Stellantis, cosa che potrebbe avvenire abbastanza rapidamente.
Va detto che oltre i marchi Opel e Peugeot, potrebbero essere interessati 36 modelli di auto venduti da 6 marchi e prodotti tra ottobre 2017 e gennaio 2023. Sono equipaggiati con il motore 1.5 BlueHDi (DV5RD o DV5RC, a seconda della potenza) da 75, 100, 110, 120 o 130 cavalli. Il fatto così come segnalato riguarda il “consumatore” genericamente inteso in quanto attiene l’acquisto di un’ auto Opel-Peugeot-Citroen-DS di cui non è stata fatta la segnalazione da parte del Fornitore/Produttore dei marchi di un vizio genetico – di cui sono pienamente consapevoli concessionari ed officine – e che riguarda – sinteticamente lo si precisa – il sistema di distribuzione a catena degli alberi a camme. La procedura di riparazione e sostituzione della catena dell’albero a camme, in assenza di una corretta campagna di informazione da parte del produttore, dovrà essere seguita e ripetuta più volte negli anni, altrimenti le auto Opel-Peugeot- Citroen- Ds, andranno incontro alla sicura rottura.
La mancanza di comunicazione da parte del Produttore, inoltre, costringe l’utente a recarsi alla concessionaria o officina periodicamente e prima del chilometraggio indicato dal produttore, per la sostituzione delle componenti con spese molto ingenti e non preventivate. Il tutto per un difetto ben conosciuto da tutta la filiera di distribuzione dei suddetti marchi. Si ritiene si tratti di una problematica che attiene due profili: il profilo specificamente riguardante il Codice del Consumo (artt. 111 e ss. Codice del Consumo rubricato “Responsabilità del Produttore” 130 e ss. Codice del Consumo, rubricato “Diritti del consumatore”) circa la vendita di prodotti geneticamente difettosi; ed un profilo penalmente rilevante (artt. 111 e segg. Codice del Consumo), relativo alla pericolosità del prodotto venduto, che ci si riserva di segnalare all’Autorità competente.
Il venditore è responsabile verso il consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene, inoltre, è responsabile quando il difetto di conformità si manifesta entro il termine di due anni dalla consegna del bene. A favore del consumatore è prevista una presunzione iuris tantum, infatti, si presume che i difetti di conformità, che si manifestano entro un anno dalla consegna del bene, esistessero già a tale data.
ADICU aps ha segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la condotta posta in essere da OPEL ITALIA – Groupe PSA ITALIA Spa, al fine di verificare e accertare se vi siano i presupposti per l’adozione di eventuali provvedimenti idonei nel caso di specie, con riserva di ulteriormente dedurre, argomentare ed eccepire anche con produzione di eventuale documentazione che si renda necessaria nelle sedi deputate a vagliarne la fondatezza e la rilevanza.
Di seguito vi forniamo la bozza di reclamo/diffida da inviare via pec o raccomandata a/r. Per informazioni ed assistenza per la compilazione e/o invio dei reclami, gli utenti possono contattare una delle sedi di ADICU presenti il sito internet dell’associazione al link: www.adicu.it oppure contattare il numero 06.88642693 o via mail segreteria@adicu.it.