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Anziano e con problemi di salute: risarcita solo la perdita di chance di sopravvivenza

La decisione del Tribunale di Avellino, sez. II, del 20 marzo 2025, affronta un tema estremamente delicato in ambito di responsabilità medica: il decesso di un paziente anziano e gravemente malato, e i limiti del risarcimento del danno nei confronti dei suoi familiari e del suo stesso patrimonio biologico.

Il punto centrale della sentenza è la distinzione tra responsabilità per morte del paziente e responsabilità per perdita di chance di sopravvivenza, oltre all’approccio prudente e circostanziato sul tema della perdita del rapporto parentale.


⚖️ IL CASO

  • Il paziente, oltre 80 anni, con problemi di salute cronici e gravi, viene sottoposto a cure mediche che si rivelano inadeguate o tardive.

  • I familiari citano i medici per responsabilità sanitaria, ritenendoli causa del decesso.

  • Il giudice riconosce la responsabilità professionale, ma nega il nesso diretto tra la condotta e la morte dell’uomo.

  • Viene però riconosciuto un danno risarcibile per perdita di chance di sopravvivenza, ovvero la possibilità, anche incerta, di vivere più a lungo o con minori sofferenze.


🔎 COSA SIGNIFICA “PERDITA DI CHANCE DI SOPRAVVIVENZA”?

La perdita di chance non è un danno “certo”, ma un danno da evento incerto, configurabile quando:

  • la condotta del medico non ha causato direttamente la morte, ma ha eliminato o ridotto significativamente la possibilità di:

    • vivere più a lungo,

    • guarire,

    • soffrire di meno.

📌 La Corte di Cassazione (ex multis: Cass. civ. n. 28993/2019) ha chiarito che:

“Il danno da perdita di chance è risarcibile se l’evento incerto (possibilità di sopravvivenza) è seriamente probabile e viene vanificato da una condotta colposa.”


🧬 Applicazione nel caso concreto

  • Il paziente era molto anziano e con salute già compromessa.

  • I medici hanno commesso errori, ma non è stato provato che la morte sarebbe stata evitata.

  • Secondo il Tribunale, il decesso era comunque “verosimilmente inevitabile” per la gravità del quadro clinico.

✅ Ma: è stato provato che con cure corrette avrebbe potuto vivere più a lungo, anche solo giorni o settimane, e con minori sofferenze.

👉 Risultato: risarcimento per perdita della chance, non per la perdita della vita.


💰 IL RISARCIMENTO: EQUO MA LIMITATO

Il giudice ha calcolato in via equitativa il danno, considerando:

  • la gravità della condotta medica,

  • l’età avanzata del paziente,

  • la sua scarsa aspettativa di vita residua,

  • l’incertezza dell’effettivo nesso causale con il decesso.

🔸 Il risarcimento è stato notevolmente ridotto rispetto a casi in cui sia provato il nesso diretto tra errore medico e morte.


👪 LA QUESTIONE DEL DANNO DA PERDITA DEL RAPPORTO PARENTALE

I due figli, entrambi ultracinquantenni, hanno richiesto un risarcimento per la perdita del padre. Il giudice:

  • Ha riconosciuto la presunzione di sofferenza per la perdita di un genitore,

  • Ma ha ridotto il risarcimento in base a elementi concreti e fattuali:

    • Mancanza di prove di un rapporto affettivo stretto e continuo.

    • Età matura dei figli e autonomia personale e familiare.

📌 La giurisprudenza recente (es. Cass. civ. n. 10579/2021) ammette che la mera parentela non basta per ottenere un risarcimento integrale: serve dimostrare la reale intensità del legame affettivo.


🧭 IN SINTESI: I PRINCIPI DELLA SENTENZA

  1. Il risarcimento del danno da morte del paziente anziano e malato non è automatico:
    → va provato il nesso causale diretto tra l’errore medico e il decesso.

  2. La perdita di chance di sopravvivenza è risarcibile se:

    • vi è condotta colposa del medico,

    • si dimostra che il paziente aveva almeno una probabilità seria di vivere più a lungo o con meno dolore.

  3. Il danno parentale è valutato in base alla concretezza del legame affettivo:

    • Età avanzata dei figli,

    • Rapporti rari o formali,

    • Autonomia dei congiunti → portano a una liquidazione ridotta.


📌 RILEVANZA PER IL DIRITTO SANITARIO E FAMIGLIARE

Questa pronuncia ha forte impatto in ambito:

  • medico-legale (responsabilità sanitaria),

  • civile (quantificazione del danno),

  • familiare (danno parentale in età adulta).

Segna una linea rigorosa ma coerente con l’evoluzione della giurisprudenza: non si risarcisce ogni perdita, ma solo quella dimostrabile, seria, concreta.

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