I Testimoni di Geova alla Porta se Non Autorizzati Violano la Normativa sulla Privacy?
🔍 1. Il solo fatto di suonare al citofono è una violazione della privacy?
No, il semplice atto di suonare al citofono o bussare alla porta per proporre un messaggio religioso non costituisce di per sé una violazione della privacy, purché:
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non vi sia registrazione dei tuoi dati personali;
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non venga effettuata alcuna attività di profilazione o raccolta di informazioni senza consenso.
✅ In quanto libertà religiosa e diritto alla libertà di espressione, il proselitismo pacifico (comprese le visite porta a porta) è legittimo, anche se non sollecitato.
🧾 2. Quando l’attività diventa “trattamento di dati personali”?
L’attività dei Testimoni di Geova diventa trattamento di dati personali — e quindi soggetta al GDPR (Regolamento UE 2016/679) — quando:
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i predicatori annotano nomi, cognomi, indirizzi, orari di visita, religione, età o altre informazioni;
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tali dati vengono raccolti, archiviati o condivisi tra i membri;
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le informazioni sono riferibili a persone identificate o identificabili, anche senza l’uso di strumenti informatici.
🛑 In questi casi, serve il tuo consenso esplicito. Senza, l’attività di raccolta è illecita.
⚖️ 3. Cosa ha detto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea?
Con la sentenza del 10 luglio 2018 (causa C-25/17), la Corte di Giustizia UE ha stabilito che:
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Il trattamento dei dati personali raccolti porta a porta dai Testimoni di Geova rientra nell’ambito del GDPR;
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Anche se svolto da volontari, il trattamento si considera fatto per conto dell’organizzazione religiosa;
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Serve una base giuridica valida (come il consenso dell’interessato), e vanno rispettati tutti gli obblighi in materia di privacy, inclusa l’informativa e la registrazione dei trattamenti.
🔍 Non è sufficiente sostenere che l’attività sia “privata o personale” per sfuggire agli obblighi del GDPR: è un’attività organizzata e sistematica.
🖊️ 4. Serve davvero il consenso esplicito per annotare dati alla porta?
Sì. Se durante la visita:
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ti viene chiesto il nome, le tue convinzioni religiose o altre informazioni personali,
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e queste informazioni vengono annotate (anche su carta),
allora, per essere lecito, il trattamento richiede:
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il tuo consenso esplicito e documentato (art. 6 e 7 GDPR);
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una finalità chiara, compatibile con lo scopo dichiarato;
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rispetto dei principi di minimizzazione, sicurezza e trasparenza.
❗ Anche una semplice annotazione informale del nome o dell’orario preferito senza consenso può essere considerata illecita raccolta di dati personali.
⛪ 5. Il fatto che siano un’associazione religiosa li esenta dal GDPR?
No. L’essere un’associazione religiosa non esonera dal rispetto del GDPR. Tuttavia:
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il trattamento può essere limitato all’ambito interno dell’organizzazione, ma solo se non c’è diffusione esterna;
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anche in ambito associativo o ecclesiastico, valgono gli stessi obblighi di base previsti per qualsiasi altro titolare del trattamento.
Il Garante della Privacy italiano, con vari provvedimenti, ha sottolineato che:
🛑 Nessun ente religioso può trattare dati personali senza rispettare i principi fondamentali del GDPR, specie se l’attività ha impatto sui cittadini estranei all’associazione.
🛡️ 6. Quali sono i miei diritti e come posso esercitarli?
✅ I TUOI DIRITTI (ai sensi del GDPR):
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Opposizione al trattamento (art. 21);
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Accesso ai tuoi dati (art. 15);
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Revoca del consenso, se precedentemente dato (art. 7);
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Cancellazione dei dati personali (“diritto all’oblio”, art. 17);
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Reclamo al Garante della Privacy (www.garanteprivacy.it).
Puoi chiedere ai Testimoni di Geova di:
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non essere più contattato;
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cancellare i tuoi dati, se sono stati raccolti;
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fornirti l’informativa completa sul trattamento, se continuano a trattare dati che ti riguardano.
🧭 A CHI RIVOLGERSI:
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Direttamente ai Testimoni di Geova (locale o sede nazionale);
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Al Garante per la Protezione dei Dati Personali, se ricevi risposta insoddisfacente o nessuna risposta.
📝 7. Obblighi dell’organizzazione secondo il Garante Privacy italiano
La Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, se raccoglie dati personali, è considerata titolare del trattamento e deve:
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tenere un registro dei trattamenti;
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fornire informative trasparenti agli interessati;
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nominare responsabili e incaricati del trattamento;
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garantire sicurezza e riservatezza dei dati;
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notificare eventuali violazioni di dati (data breach).
📌 In caso di inadempienze, il Garante può comminare sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato (art. 83 GDPR).
🔚 Conclusioni: proselitismo sì, ma nel rispetto della legge
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I Testimoni di Geova possono legittimamente suonare al tuo citofono per esercitare la loro libertà religiosa.
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Ma non possono raccogliere o annotare alcun dato personale senza il tuo esplicito consenso informato.
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La semplice appartenenza religiosa non li esonera dagli obblighi previsti dal Regolamento Europeo GDPR.
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In caso di violazioni, hai tutti i diritti per opporvi e chiedere tutela, fino a un reclamo al Garante della Privacy.

